Jhon Taylor | da “Remembrance of Water & Twenty-Five Trees”

Presentiamo tre poesie di John Taylor, poeta americano, residente in Francia dal 1977, che ha pubblicato nel 2018 il suo libro: "Reebrance of Water & Twenty-Five Trees" (Bitter Oleander Press, 2018). I testi sono accompagnati dad una lettura ad alta voce dell'autore e dai dipinti dell'artista francese Caroline François-Rubino. I testi sono pubblicati in lingua originale, insieme alla traduzione di Marco Morello

THE PARASOL PINE

John Taylor, poesie, poesia contemporanea, america, italia, francia, Caroline François-Rubino, Marco Morello, Remembrance of Water & Twenty-Five Trees

Caroline François-Rubino. Acquerello (carta, 31×23 cm)

The Parasol Pine

that other life 

why always another life
under unknown trees

the parasol pine

its lofty limbs
full of yellow light
from antique streetlamps 

or dark-blue night

or bright sunlight

onto the sheet of paper
names words
whole lines in lost Latin
self-taught Italian

those pines on Janiculum Hill
that give you refuge
in your blue-carpeted bedroom
on 48th Street

in the future

Mediterranean winds
rustle through branches out of reach
so much higher
than felled elms
in their ominous absence 

somehow nearly high as clouds
even the stars over Rome
the same stars as yours
books teach you

so what you seek are clouds

nuvole

at least some Roman haze hovering
in the missing elms
some mist

nebbia

in the imaginary parasol pines

another composition of the air
the atmosphere
enveloping your life

and perhaps you would move
differently
through it

Il  Pino  Marittimo

quell’altra vita

perché sempre un’altra vita
sotto alberi sconosciuti

il pino marittimo

i suoi rami alti
pieni di luce gialla
da lampioni all’antica

o notte blu scura

o luce solare brillante

sul foglio di carta
nomi parole
interi versi in latino dimenticato
italiano da autodidatta

quei pini sul Gianicolo
che ti danno rifugio
nella tua stanza col tappeto blu
sulla Quarantottesima Strada

nel futuro

venti del Mediterraneo
mormorano attraverso rami irraggiungibili
tanto più alti
degli olmi abbattuti
nella loro assenza inquietante

in qualche modo quasi alti come le nuvole
persino le stelle sopra Roma
le stesse tue stelle
come i libri t’insegnano  

perciò cosa cerchi sono le nuvole

nuvole

almeno qualche bruma romana sospesa
sugli olmi mancanti
qualche foschia

nebbia

nei pini marittimi immaginari

un’altra composizione dell’aria
l’atmosfera
che avvolge la tua vita

e forse ti muoveresti
in modo diverso
attraverso di essa


THE CYPRESS

John Taylor, poesie, poesia contemporanea, america, italia, francia, Caroline François-Rubino, Marco Morello, Remembrance of Water & Twenty-Five Trees

Caroline François-Rubino. Acquerello lumeggiato con guazzo e matita (carta, 31×23 cm)

The Cypress

before you knew
what the cypress was saying
with its exclamation point

up your seemingly endless street
48th Street

where a vast park extended
a playground
but it was no playground
no place for hide-and-go-seek
though it would have been perfect
in another kind of childhood

where death was nearby
even when you were having fun

yet wasn’t that also your childhood
sometimes

with its glimpses of graves
more than glimpses
whole mornings afternoons spent
at two bedsides in shaded rooms
those summers in Lewiston
your aunt your grandfather

in Des Moines for the rest of the year
whenever your father drove you by Glendale Cemetery
in the Oldsmobile
the shortest quickest route to town
you would glance from the front seat
just a glance was possible
through the gate
though he drove no faster than the speed limit

a blur of grass and the imagined
markers on the ground

pines and oaks too

especially one pine
perhaps already in the blur
of your boyhood eyes

along with the cypress

to the left of and just behind
the gate
and next to the tarred entrance road 

that tree puzzled you

as it stood straight and strict and stern
on a narrow well-kept lawn
that was like a border for a boulevard
the dark-green exclamation point
making some point
driving home some kind of lesson 

while your father was driving you far from home
so you could play basketball at the YMCA
those Saturday afternoons
when he was catching up on actuarial work
that mysterious activity
in his office on High Street

there were other streets
with their question marks commas
dashes semi-colons

your mother would take detours make digressions
instead of subjecting you to straightforward syntax
when she was taking you downtown
to do some shopping at Younker’s

turn left on Franklin Avenue
right at Beaver Avenue
curve past Dahl’s Grocery Store
and so on

and so on

Il  Cipresso

prima di sapere
cosa stava dicendo il cipresso
col suo punto esclamativo

su per la tua apparentemente infinita
Quarantottesima Strada

dove si estendeva un vasto parco
un terreno di gioco
ma non c’era nessun terreno di gioco
né spazio per il rimpiattino
sebbene sarebbe stato perfetto
in un altro tipo d’infanzia

dove la morte era vicina
persino quando ti stavi divertendo

eppure non era quella anche la tua infanzia
talvolta

con sbirciate alle tombe
più che sbirciate
intere mattinate pomeriggi trascorsi
a due capezzali in stanze ombreggiate
quelle estati a Lewiston
tua zia tuo nonno

a Des Moines per il resto dell’anno
ogni volta che tuo padre ti portava vicino al Cimitero Glendale
sull’Oldsmobile
la strada più breve più rapida alla città
tu sbirciavi dal sedile davanti
era possibile solo un’occhiatina
attraverso il cancello
benché lui non superasse il limite di velocità

una macchia d’erba e le immaginate
lapidi sul terreno      

anche pini e querce

un pino specialmente
forse già nella macchia
dei tuoi occhi di ragazzo

insieme al cipresso

alla sinistra appena dietro
al cancello
e di fianco alla strada asfaltata dell’ingresso

quell’albero ti sconcertava

come stava dritto e rigido e austero
su uno stretto prato ben tenuto
che era come il confine di un viale
il punto esclamativo verde scuro
che mi faceva capire qualche punto
come una specie di lezione  

mentre tuo padre ti portava lontano da casa
a giocare a pallacanestro al YMCA
quei sabati pomeriggio
quando doveva mettersi in pari col lavoro assicurativo
quella misteriosa attività
nel suo ufficio sulla High Street    

c’erano altre strade
con i loro punti interrogativi virgole
trattini punti-e-virgola

tua madre faceva delle deviazioni delle digressioni
invece di sottoporti alla semplice sintassi
quando ti portava in centro
per fare delle spese da Younkers    

svolta a sinistra su Franklin Avenue
a destra sulla Beaver Avenue
curva dopo gli Alimentari di Dahl
e così via

e così via


THE CHERRY TREE

John Taylor, poesie, poesia contemporanea, america, italia, francia, Caroline François-Rubino, Marco Morello, Remembrance of Water & Twenty-Five Trees

Caroline François-Rubino. Acquerello lumeggiato con guazzo e matita (carta, 31×23 cm)

The Cherry Tree

a solitary cherry tree in France
and your father comes to mind

with Clyde in a far corner
of his near-vacant tree nursery 

both of them admiring an unsold cherry tree
too tall too thick
too firmly rooted to sell

Clyde scratching his cheek
shaved three or four days ago
he’s going to retire and move to an apartment
in downtown Des Moines

while your father is telling him
he had climbed such cherry trees
in his youth

so had Clyde

so did you
but they were seeking juicy cherries 

you the climb
as if cherries could not exist

your feet on branches bending down
as if on the rungs about to snap
of a doubtful ladder pointing 

wherever it was pointing

Il  Ciliegio

un ciliegio solitario in Francia
e tuo padre ti ritorna in mente

con Clyde in un angolo lontano
del suo semenzaio semi-vuoto

entrambi ad ammirare un ciliegio invenduto
troppo alto troppo grosso
troppo saldamente radicato da vendere

Clyde grattandosi una guancia
rasata tre o quattro giorno fa
sta per andare in pensione e traslocare in un appartamento
in centro a Des Moines

mentre tuo padre sta raccontandogli
che si era arrampicato su ciliegi come quello
quand’era giovane

e anche Clyde

e anche tu
ma loro cercavano ciliegie succose

tu l’arrampicata
come se le ciliegie non esistessero

i piedi sui rami piegati in giù
come sui pioli pronti a cedere
di una dubbia scala rivolta

dovunque fosse rivolta

John Taylor

con dipinti di Caroline François-Rubino

traduzione italiana: Marco Morello


(da Remembrance of Water & Twenty-Five Trees, Bitter Oleander Press, 2018)


 

Caroline François-Rubino

Caroline François-Rubino (1960) vive e lavora nei Pyrénées-Atlantiques nel sud della Francia. Oltre alla propria produzione artistica, spesso orientata alla più intima esperienza del paesaggio, ha illustrato cinque libri in collaborazione con John Taylor, Hublots (Éditions L’OEil ébloui), Boire à la Source (Éditions Voix d’encre), Vent / Wind (Éditions Æncrages & Co.), Grassy Stairways (The MadHat Press) e Remembrance of Water & Twenty-Five Trees (The Bitter Oleander Press). Ha lavorato, inoltre, con molti altri poeti francesi e stranieri.

Marco Morello (1956) vive a Torino. Come traduttore contribuisce regolarmente alla rivista «Hebenon», e con le sue poesie, giochi di parole e recensioni di libri a ilgiornalaccio.net.

Nota: Tutte le immagini utilizzate (Hublots, 2019) sono a firma di Caroline François-Rubino, estratte dall'opera Oblò di John Taylor.

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